Raggi Karuz Secondo nasce come pittore.  I suoi approcci alla grafica son dovuti alla consueta norma che induce ogni artista ad avventurarsi in tutte le varie tecniche del suo campo. Naturalmente vi è una precisa distinzione fra un’opera grafica derivata da un pittore e quella  nata dal tecnico specifico, ma visto che il Nostro è particolarmente dotato nel disegno, questo “ripiego” si potrebbe dire che sia, in lui, di già connaturato!

 Nel suo impegno pur se utilizzato in una tecnica non abituale prevale (come, del resto, nei suoi quadri) il contenuto, che a volta trova la sua apoteosi persino in riuscite di sintesi ed è, appunto, in questi dati che spesso lo si  può avvicinare, anche, allo stesso spirito della grafica!

R.M.

“...Ma egli vuole rappresentare, anzi illustrare il vitale segreto che è nell’Uomo e in questa indagine tende verso l’alto, fissando nei suoi quadri gli elementi scelti con coscienza più che con la retina. E allora è costretto, mettendo da parte il modello realistico contingente, a estrapolare un “suo” modello, che trascenda il reale con una complessa operazione di contaminazioni dimensionali e temporali, facendoci percepire quel senso di perenne metamorfosi , cui accennavo prima...

Se uno dei motivi è quello di rappresentare il trascendente attraverso queste forme  di manipolazione e di estrapolazione del contingente, dal quotidiano, questo avviene nell’iconografia di Karuz operando una stilizzazione del visibile che diventa tutt’uno con le scelte estetiche...”

Francesco Tetro (arch. – operatore culturale)

Saggio per la personale di Latina  (Pinacoteca comunale)  - Giugno 1999