“...In effetti, gli affreschi su tela del nostro maestro dalmata rappresentano presenze-assenze, tra ordine e caos, dove vige la volontà cosmica di potenza, dove l’eterno ritorno è una sorta di profezia terribile, ma anche esaltante per quello che sottende di scoperta di un nuovo ordine universale. In R.K. le composizioni figurali si situano fuori del tempo.

In esse riescono a convivere, magicamente, sia i reperti di statuaria greca, che mondi meccanici in movimento, in una fusione concettuale che raggiunge l’osservatore con appaganti effetti catartici, Di quadro in quadro si snoda le versione, o l’utopia?  Di un dinamismo intellettuale che si dispiega ben oltre l’immanenza, un’idea di forza indicibile ed invincibile...”

Paolo Levi (Critico)

Torino 2001-(presentazione per la personale dell’Aprile 2001 alla galleria Dantesca di Torino) .