"...Quadri e personaggi avvolti da colori tenui, appannati, dolci, scarsi di opposizioni, “intonati” sino ad avere appunto un’armonia di toni ed una fusione di forme che paiono calare sulla sua pittura un finissimo  velo, quasi a separare la sua realtà da quella del tempo che lo circonda. Vien da pensare, e  dev’essere così, che dipinga alla “prima”.

Diceva Manet: “Quand ca y est, ca y est. Quad ca n’y est pas, on reccomence. Tout le reste èst de la blague!». 

Come Manet, Karuz non crede alla lavorazione della pittura, crede semmai all’empirismo e al suo caso e al sentimento da cui si lascia portare sempre dentro il suo mondo. Che ci racconta e in modo impareggiabile. Karuz non smania di essere pittore alla moda perché è un pittore che non mancando né di fantasia né di sentimento poetico ed avendo un gusto e uno stile suo, non segue nessuna corrente. Il suo stile, originale, l’ha portato a inventare un universo tutto suo che è nostalgia, memoria, malinconia, passato, coscienza, oggi e domani….” 

Corrado Pizzinelli (Giornalista Saggista)

Roma presentazione catalogo personale alla Galleria “La Margherita” Roma – Febbraio 1988.